DENUNCIA DI SUCCESSIONE


LA DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE

 

CHI DEVE PRESENTARLA

La dichiarazione di successione deve essere presentata:

– dai chiamati all’eredità, sia per legge che per testamento, o dai loro rappresentanti legali, anche se non hanno ancora accettato l’eredità, purché non vi abbiano espressamente rinunciato;

– dai legatari, o dai loro rappresentanti legali;

– dagli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza o in caso di dichiarazione di morte presunta;

– dagli amministratori dell’eredità, dai curatori delle eredità giacenti o dagli esecutori testamentari.

I soggetti sopra citati possono essere sostituiti da un incaricato, munito di delega e fotocopia di documento dell’obbligato.

Nel caso in cui più persone siano obbligate alla presentazione è sufficiente che questo avvenga ad opera di una sola di esse.

 

QUANDO E DOVE PRESENTARLA

La dichiarazione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione (corrispondente alla data della morte) presso l’Ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate competente in base al luogo di ultima residenza in Italia del defunto.

Nel caso in cui l’ultima residenza sia sconosciuta, è competente a ricevere la dichiarazione l’Ufficio di Roma 6 – EUR TORRINO.

 

MODELLO DA UTILIZZARE

La dichiarazione deve essere compilata su apposito modulo (MODELLO 4). In caso di utilizzo di modello differente la dichiarazione risulterà nulla.

COPIE DA PRESENTARE IN UFFICIO

La dichiarazione di successione può essere presentata presso l’Ufficio competente, anche mediante spedizione per raccomandata (in tal caso vale il giorno di consegna all’ufficio postale), in tante copie in modo che vi sia:

– una copia per l’Agenzia delle Entrate;

– una copia per ogni Comune competente in base agli immobili che cadono in successione, per effettuare la variazione IMU;

– una copia per ogni Ufficio competente in base agli immobili che cadono in successione per le variazioni catastali (queste copie saranno vidimate e restituite al contribuente per le volture catastali, che dovranno essere effettuate nei 30 giorni successivi);

– una copia in bollo per ogni istituto di credito con cui il defunto intratteneva rapporti finanziari (queste copie saranno vidimate e restituite al contribuente per consentire lo svincolo dei conti intestati al defunto).

 

QUALI IMPOSTE SI DEVONO PAGARE

La presentazione della dichiarazione di successione consentirà all’Ufficio di quantificare, e richiedere successivamente, l’imposta di successione.

Sul valore complessivo dell’asse ereditario si applicano le seguenti aliquote:

 

 

4% coniuge ed i parenti in linea retta (figli, genitori, nonni, nipoti ecc,), con franchigia di 1.000.000 di euro per ogni beneficiario
6% fratelli e sorelle, con franchigia di 100.000 euro per ciascun beneficiario
6% senza franchigia, per parenti in linea collaterale entro il 4° grado (zii, cugini, ecc.) e gli affini entro il 3° grado (suoceri, generi, nuore, ecc.)
8% senza franchigia, per tutti gli altri soggetti

 

 

 

Tuttavia, se il beneficiario è una persona portatrice di handicap (riconosciuto grave ai sensi della legge n. 104/1992), la franchigia è elevata ad 1.500.000 euro, indipendentemente dal grado di parentela.

 

Nel caso in cui nella successione ricadano anche beni immobili (fabbricati e/o terreni), oltre l’imposta di successione devono essere autoliquidate, e pagate anteriormente la presentazione della dichiarazione:

 

 

imposta 

ipotecaria

 

2% del valore lordo degli immobili, con 

importo minimo di 200,00 euro

 

imposta 

catastale

 

1% del valore lordo degli immobili, con 

importo minimo di 200,00 euro

 

imposta di 

bollo

 

64,00 euro per ogni formalità di 

trascrizione richiesta

 

tassa 

ipotecaria

 

35,00 euro per ogni Ufficio provinciale, 

ex Conservatoria, territorialmente

competente

 

tributi 

speciali

 

18,59 euro per ogni Ufficio provinciale, 

ex Conservatoria, territorialmente

competente

 

 

 

Qualora per uno dei beneficiari si tratti di “prima casa”, le imposte ipotecaria e catastale sono pari a 200,00 euro ciascuna, relativamente a quell’immobile (importo così aumentato a decorrere dal 01/01/2014 dall’art. 26, comma 2 del Decreto legge 12 settembre 2013, n. 104).

 

 

MODALITA’ DI PAGAMENTO

L’imposta di successione viene liquidata dall’Ufficio: il contribuente, dopo la presentazione della dichiarazione di successione, deve pertanto attendere eventuali comunicazioni da parte dell’Ufficio.

Le altre imposte eventualmente dovute (imposta ipotecaria, imposta catastale, imposta di bollo, tassa ipotecaria e tributi speciali) devono invece essere pagate prima di recarsi in Ufficio per la presentazione della dichiarazione di successione (cd autoliquidazione), mediante modello F23 reperibile presso gli uffici postali, le banche o sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

 

DOCUMENTI ALLEGATI ALLA DICHIARAZIONE

I documenti che di norma devono essere allegati alla dichiarazione di successione:

– certificato di morte e stato di famiglia del defunto al momento della morte e stato di famiglia degli eredi (in alternativa può essere prodotta una dichiarazione sostitutiva di atto notorio oppure una autocertificazione resa da un erede, allegando un documento d’identità);

– per gli immobili storici, che sono esenti dall’imposta di successione, occorre allegare un certificato rilasciato dalla Sovrintendenza ai beni artistici e culturali;

– certificato di destinazione urbanistica dei terreni dichiarati, reperibile presso l’Ufficio Tecnico del Comune interessato;

–  certificazione bancaria per i rapporti di c/c o di deposito titoli (con indicazione del saldo del c/c, comprensivo degli interessi maturati alla data del decesso e dei prelevamenti eseguiti nei 4 giorni precedenti e/o dei titoli in portafoglio e del valore degli stessi);

– prospetto di liquidazione delle imposte dovute in autoliquidazione;

– ricevuta del pagamento effettuato con mod. F23;

– copia autenticata dell’eventuale testamento, se esistente;

– copia autenticata dell’eventuale atto di rinuncia all’eredità, se esistono chiamati che hanno rinunciato;

– dichiarazione sostitutiva di atto notorio (oppure autocertificazione con allegato documento d’identità) attestante il possesso dei requisiti se la dichiarazione di successione comprende una o più abitazioni utilizzate come prima casa da uno o più eredi;

– copia autentica dell’ultimo bilancio, se cade in successione un’azienda;

– copia autentica registrata di eventuali verbali d’inventario in caso di accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario o di cassette di sicurezza (all’apertura deve presiedere un notaio o un funzionario dell’Agenzia delle Entrate);

– documenti comprovanti le passività (spese funebri, spese sanitarie, mutui e debiti bancari, imposte, assegni e cambiali).

L’accorpamento dell’Agenzia del Territorio con l’Agenzia delle Entrate ha reso non più necessario allegare gli estratti catastali degli immobili caduti in successione (vedi Risoluzione n. 11/E del 13/02/2013).

 

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